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Ne Il mistero della casa del tempo, il film di Halloween ad alto budget per un pubblico infantile, Jack Black si trova a combattere con pugni, calci e magie contro Cate Blanchett, la quale dopo aver malmenato Chris Hemsworth nell’ultimo Thor qui prende a capocciate le zucche di Halloween assassine. Insomma ci si può anche divertire. Purtroppo solo così, solo facendo fare ad attori ingessati e di alto profilo qualcosa che non ci aspettiamo da loro, Il mistero della casa del tempo può sperare di sollazzare un pubblico dalla maturità superiore ai 13 anni, l’unico a poter cogliere anche i doppi o tripli livelli di lettura, come ad esempio quello che vuole uno dei personaggi reduce da un campo di concentramento (di sfuggita vediamo dei numeri tatuati sul suo braccio ma è un rimando che il 90% del pubblico d'elezione di questo film non coglierà).
Come tutti i film di Eli Roth anche questo è un contenitore vuoto, riempito disperatamente di qualcosa per dargli un senso.
Se i suoi horror splatter sono riempiti di sangue ed efferatezze per distrarre dalla mancanza di scrittura e dalle capacità terra terra di messa in scena (Cabin Fever grida vendetta, gli Hostel hanno solo uno spunto suggestivo, Green Inferno è un plagio), questo primo film delicato, ironico e spensierato di Roth invece è riempito con il carisma degli attori, così gentili da fare gli straordinari e sostenere il film. Come al solito non c'è traccia di un'idea di regia o di trovate narrative che diano un senso a questa storia.
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C'è solo un'idea vaghissima di metacinema che, probabilmente, diverte il solo regista.
La vicenda parte da un racconto di John Bellairs e dal protagonista della storia, Lewis, un preadolescente affidato allo strano zio (Jack Black) che vive in una magione dove tutto è animato. È uno stregone. Come del resto lo è la sua vicina di casa (Cate Blanchett). I due sono una coppia-non-coppia (non hanno una relazione sentimentale ma battibeccano come se l’avessero), allegra e fuori dal normale. Nella notte di Halloween il protagonista curiosa più di quel che dovrebbe e finisce per risvegliare un vecchio stregone dato per morto, che in realtà non aspettava altro per completare il suo piano di reboot del pianeta (la sua convenienza in tutto ciò non è ben chiara). Ed è Kyle MacLachlan l’attore feticcio di David Lynch, protagonista di Twin Peaks. In un delirio di attori da cinema serio messi in un film commercialissimo, Cate Blanchett e Jack Black lanciano incantesimi e fanno (letteralmente) le capriole per impedire a Kyle MacLachlan di resettare il pianeta.
Di paura chiaramente non ce n'è molta, Il mistero della casa del tempo è progettato per fingere di mettere paura e in realtà stemperare qualsiasi luogo comune del terrore in una risata, come le parodie. Lo stesso concetto della casa di uno stregone, dove tutto è animato, è un topos del racconto gotico ma qui diventa un trionfo di colori e vetrate istoriate che si animano, armature buffe che fanno capolino dall'angolo e dialogano con un'impertinente poltrona. Tuttavia ogni qualvolta lo zucchero e la melassa arrivano alla soglia di tolleranza Jack Black entra in scena e ribadisce con un'occhiata che lo sa anche lui, e che esiste una maniera di fare questo tipo di cinema senza dover per forza sentirsi dei decerebrati, ma anzi divertendosi all'idea di ricordare quanto erano eccitanti queste storie quando si aveva l'età giusta per apprezzarle. Jack Black sa cosa avrebbe voluto vedere in un film come questo a 13 anni e lo fa.
Il finale, troppo serio ed ingessato per quel che il film è, lascia un po' di scontentezza ma quando poi tutto finisce e compare la scritta “diretto da Eli Roth” torna subito il sorriso all'idea che viste le premesse poteva andare davvero molto peggio di così.