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Il Global Cooling Prize vuole sventare il rischio ambientale della "corsa al condizionamento" globale. Vincerà la startup col progetto più sostenibile

Richard Branson. (Taylor Hill/FilmMagic)

Un nuovo report spiega che gli impianti di condizionamento casalinghi, da soli, potrebbero aumentare di mezzo grado la temperatura del pianeta entro la fine del secolo. Il dato non deve stupire, perché gli acquisti di condizionatori sono in netto aumento a livello globale. Il trend è così netto che gli 1,2 miliardi di unità attuali potrebbero diventare 4,5 miliardi entro il 2050, ponendo all’ordine del giorno una questione energetica e ambientale.

Il Global Cooling Prize
Il report appena citato è stato commissionato da Richard Branson – l’eclettico milionario fondatore del gruppo Virgin – il quale, per venire in soccorso della crisi, ha istituito il Global Cooling Prize, un premio da 3 milioni di dollari pensato per stimolare la nascita di tecnologie più performanti e a minor impatto ambientale. “L’aumento del consumo di energia per il raffreddamento rappresenta un rischio enorme per il raggiungimento dei nostri obiettivi climatici“, ha detto Branson, che ha specificato che il premio – risultato di una collaborazione col governo dell’India – può “letteralmente salvare il mondo dal disastro“.

Per partecipare, le aziende e startup interessate a prendervi parte dovranno presentare progetti che dimostrano un impatto ambientale cinque volte inferiore alla media attuale, a un costo non più che doppio. Nel 2019, i primi 10 aspiranti vincitori – scelti fra nomi già attivi nel campo dell’innovazione – otterrano 200mila dollari l’uno per costruire prototipi che verranno messi alla prova in un laboratorio capace di simulare le condizioni climatiche delle città indiane. Poi, in estate, il test procederà direttamente in alcuni torridi appartamenti in India.

Impianto di condizionamento a Nuova Delhi (RAVEENDRAN/AFP/Getty Images)

Perché proprio i condizionatori
Il mercato dell’aria condizionata vale 20 miliardi di dollari a livello mondiale, come ha notato lo stesso Branson. Ma la cifra è destinata ad aumentare nei prossimi anni, perché le nuovi classi medie asiatiche e di altre zone in via di sviluppo si stanno affrettando a dotare le loro case di impianti di condizionamento: si tratta (anche) di uno status symbol, un oggetto che dice non sono più povero.

Quando si acquista un condizionatore, di norma si guarda al prezzo di cartellino dell’impianto, e non all’impatto energetico (e ai relativi costi) che il suddetto genererà. Iain Campbell, direttore del Rocky Mountain Institute, la non-profit che organizza il premio, ha spiegato che il Global Cooling Prize serve proprio a scardinare questo meccanismo, innescando un circolo virtuoso di innovazione green.

Richard Branson è sembrato ottimista: “Se siamo riusciti a innovare l’industria aeronautica con un Boeing 737 che costa più di 70 milioni di dollari, sono abbastanza sicuro che ce la faremo anche coi condizionatori“, ha dichiarato il tycoon.


Fonte: WIRED.it
 
 
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